Nico De Soto: il cocktail come passaporto

Ha portato in giro per il mondo una miscelazione unica, nella quale ogni cocktail è una geografia e ogni ingrediente una narrazione. Vi racconto Nico De Soto, un costruttore di lessici liquidi che per chi ama questo lavoro rappresenta una preziosa fonte di ispirazione.

Locale al chiuso? No, grazie!

Da giugno a settembre per gli italiani il diktat è bere nei locali all’aperto, senza badare alla qualità dei drink che consumano. Così, in estate, i veri cocktail bar sono vuoti, mentre i locali che non trattano prodotti di qualità, e sono la cosa più lontana dalla mixology che si possa immaginare, sono strapieni.

Crisi creativa

Viviamo tempi non facili e ci tocca pure ascoltare i racconti degli esercenti dei locali degli anni Ottanta, quando sì si facevano i soldi, ci dicono. E in tempi non facili bisogna prendere delle decisioni e fare delle scelte. Bisogna essere precisi.

Qualcosa, evidentemente, è andato storto!

Girando per l’Italia è facile imbattersi in drink list nelle quali i cocktail sono una semplice esasperazione di tecnica, spesso anche poco riuscita. Qualcosa, nella miscelazione, è andato storto e forse il minore interesse del pubblico per i cocktail bar non è dovuto solo a portafogli meno gonfi e a una minore propensione a uscire