di Carolina Mirò | 70 Pine Street è uno dei grandi simboli Art Déco di New York. Completato nel 1932, è l’ultimo grande grattacielo del Financial District in stile Jazz Age.
Qui, nella guglia a più livelli dell’edificio, alla fine del 2021, lo chef Jamal James Kent ha aperto due locali: il raffinato ristorante Saga e il cocktail bar Overstory.
Per raggiungere l’Overstory si passa dalla hall rivestita in marmo rosso del 70 Pine Street, si prende l’ascensore che ferma al Saga e si sale su una scala in travertino. Il locale, che ha 24 posti, è una sorta di scrigno ovale sospeso nel cielo. L’ambiente ha pareti in gesso cipria, panche bordeaux e una sfera da discoteca.
La terrazza, avvolgente, offre una vista ininterrotta sul porto di New York. Nel 2022, a meno di un anno dalla sua apertura, l’Overstory era già stato nominato uno dei migliori bar d’America da Esquire e si era classificato al 34° posto nella lista dei 50 migliori bar al mondo.
La maestria di Ginsberg al bancone
A dirigere l’Overstory c’è Harrison Ginsberg, uno dei nomi di spicco della mixology internazionale. Dopo un’esperienza al The Dorrance, a Rhode Island, nel 2013 Ginsberg si è trasferito a Chicago, dove ha lavorato al The Dawson, ed è rientrato nel 2016 a New York per contribuire all’apertura di BlackTail mentre lavorava come barista al The Dead Rabbit.
Oggi segue la parte drink di tutti i locali del Kent Hospitality Group, incluso, appunto, l’Overstory, a proposito del quale ha detto: “Sebbene sia molto elegante, l’Overstory è semplicemente un cocktail bar che si propone di essere senza tempo e radicato nella cultura di New York”. Per accedere al locale non è richiesto alcun dress code e, dopo la prima ora, non è richiesta nemmeno la prenotazione: i clienti sono però inseriti in una lista d’attesa.
Cosa spicca nella drink list
Due sono i signature cocktail che hanno reso celebre Ginsberg: il Terroir Old Fashion e il drink In the clouds.
La peculiarità del Terroir Old Fashion è l’utilizzo di ingredienti e aromi provenienti da regioni specifiche del mondo. Il cocktail combina Tequila reposado e Agave caramellata con Vin Jaune, Chartreuse gialla e palo santo. Il sapore “tipicamente newyorkese” è dato dal sale marino di Tilden, proveniente, appunto, da Fort Tilden, nel Queens.
In the clouds è invece ispirato alla collezione di cristalli omonima del direttore creativo newyorkese Jonathan Hansen. Ginsberg ha voluto creare un drink che desse la sensazione di bere su una nuvola, con aromi morbidi e delicati conferiti dal tè Earl Gray e dalla vaniglia. La base è il Whisky irlandese, che dà una nota rotonda e morbida, con aggiunta di Champagne e latte chiarificato. Scenografica è la guarnizione, con un disco di cioccolato bianco marmorizzato alla fragola che imita un tramonto. Infine, per raccontare la drink list dell’Overstory prendiamo ancora in prestito le parole di Ginsberg: “Non volevamo creare un menù nel quale si dovesse leggere una storia, perché la storia è quella che vive il cliente che passa da noi la serata, insieme ai nostri baristi e camerieri”.
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