di Carolina Mirò | Classico, raffinato, con un tocco stravagante. Chi frequenta il Maybe Sammy definisce così questo cocktail bar, aperto nel 2019 a The Rocks, il quartiere antico di Sidney.
Unendo lo stile Hollywood Regency a quello di Palm Springs, la location richiama le atmosfere di un bar glamour degli anni Cinquanta, un’epoca in cui moda e divertimento iniziavano a ritagliarsi spazi importanti nella società.
Nato da un’idea di Stefano Catino e Vince Lombardo, il Maybe Sammy ha nel nome un omaggio a Sammy Davis Jr, icona del jazz che proprio dalla metà degli anni Cinquanta divenne uno degli showmen più amati, insieme a nomi del calibro di Frank Sinatra e Dean Martin.

Tra i tanti riconoscimenti conquistati dal locale, spicca l’Art of Hospitality Award, un premio al modo di accogliere e curare gli ospiti che contraddistingue il Maybe Sammy, un servizio da luxury hotel che accoglie il cliente e lo accompagna per tutto il tempo in cui resta nel locale.
Come ci racconta Stefano Catino: “L’idea del locale è nata dal desiderio di creare un bar che unisse l’eleganza del passato con il servizio di altissimo livello tipico dei grandi hotel internazionali, ma in un contesto più accessibile e divertente. Volevamo un luogo dove ogni cliente si sentisse al centro di uno spettacolo, senza perdere autenticità e calore umano. Il nostro obiettivo era semplice: portare un tocco di “grande bellezza” italiana nel cuore di Sydney, con un’identità fortemente legata all’epoca d’oro del divertimento”.
La location
Il Maybe Sammy “non ha paura di distinguersi”, dice ancora Catino. “Lo stile è volutamente teatrale, dai colori vivaci alle uniformi rosa dei bartender, fino ai Martini serviti da un carrello in sala. Ogni elemento è però pensato con gusto e precisione. La stravaganza non è eccesso fine a sé stesso, ma una forma di accoglienza: fa sorridere, sorprende, e crea un’atmosfera unica. È il nostro modo di dire che prendersi meno sul serio può essere comunque estremamente elegante”.
Stravagante, quindi, ma di classe, il Maybe Sammy è un ambiente in stile Art Déco, il cui design è stato curato da un team locale guidato da un concept ben definito dai fondatori. Il locale si sviluppa in un ambiente unico e raccolto, con circa 60 coperti tra tavoli bassi, sgabelli al bancone e comodi divanetti. Dominano materiali pregiati come velluto rosa, marmo lucido, ottone e carta da parati con motivi tropicali. Le luci sono soffuse, studiate per valorizzare ogni angolo senza mai essere invadenti. Un luogo, in definitiva, elegante ma conviviale, pensato per favorire la conversazione e l’esperienza.
Lo staff
Il team del Maybe Sammy è composto da circa 15 professionisti tra bar, sala e back-of-house. Alla base c’è una forte cultura del servizio e una formazione costante. “Cerchiamo persone con talento, ma soprattutto con grande energia positiva e voglia di creare connessioni reali con gli ospiti. Il nostro team è internazionale, ma con un’anima profondamente italiana: calore umano, attenzione al dettaglio e amore per il lavoro ben fatto”, dice ancora Catino, che nei suoi collaboratori cerca empatia, passione, curiosità e senso dell’umorismo, perché “ci piace dire che chi lavora con noi deve saper entrare in scena ogni sera, ma restando sempre sé stesso. La professionalità è fondamentale, ma deve essere accompagnata da autenticità, voglia di crescere e spirito di squadra”. Ma qual è il segreto per far stare bene chi entra al Maybe Sammy? Risponde ancora Catino: “Far sentire ogni persona importante. Il nostro servizio è ispirato all’ospitalità dei grandi alberghi di lusso, ma con un’anima giocosa. Diamo il benvenuto con un sorriso sincero, anticipiamo i desideri, e accompagniamo gli ospiti per tutta la serata senza mai forzare nulla. Tutto è studiato per sorprendere, ma senza mai far sentire qualcuno fuori posto. Il nostro segreto è far sentire ogni cliente come a casa… in un film degli anni Cinquanta”.
La drink list
La miscelazione del Maybe Sammy parte dalla tradizione ma guarda sempre avanti. I grandi classici sono prediletti – Martini, Negroni, Manhattan – ma sono serviti in modi inaspettati, spesso con tecniche moderne e presentazioni teatrali. “Offriamo anche una selezione di mini-cocktail per far vivere ai clienti un vero percorso degustativo, e siamo riconosciuti a livello internazionale per i nostri cocktail a base di caffè”. La drink list è composta da una selezione di cocktail signature, mini-drink, classici reinterpretati, e una carta dedicata proprio ai cocktail con caffè. Non manca un Martini Trolley per il servizio al tavolo, con variazioni del Martini preparate su misura davanti al cliente. “La lista viene aggiornata due volte l’anno, ispirandoci a viaggi, collaborazioni, tendenze e, soprattutto, a ciò che ci emoziona in quel momento. Non seguiamo le mode: creiamo esperienze”, conclude Catino.
Leggi anche:
Top 500 bars: il numero uno è il Maybe Sammy di Sidney

